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Narrativa

L'INTERVISTA IMPOSSIBILE
di Carlo Adriano

LADY MACBETH

Una smorfia malvagia le altera i lineamenti del viso.

"Voi, preti! Sempre pronti ad evocare il demonio quando qualcosa vi preoccupa, vero? E' la vostra giustificazione, la vostra difesa a buon mercato. In fondo siete dei miserabili".
"Milady! Io non permetto "
"Non osare di interrompermi, prete! Né di farmi la predica! Anche voi la sapete lunga sulle pratiche necessarie per conquistare e mantenere il potere. Quando trovate un ostacolo sul vostro cammino lo spazzate via con le stesse armi che affermate di condannare: la menzogna, l'inganno, il tradimento, il delitto. E tutto questo in nome di Dio! Ipocriti!"
"Lady Macbeth! Il Vescovo non "

"Taci, miserabile, sei al cospetto della regina! E ascoltami bene! Ciò che voi chiamate "il demonio" non è altro che un fantasma della mente umana: è l'occhio del fanciullo ad aver timore d'un diavolo dipinto.*  È vero, talvolta lo si invoca per emendare le ingiustizie di questo mondo, quelle che anche voi perpetrate, ma è inutile. Esattamente come il tuo Dio, neppure il demonio giunge in nostro soccorso; al più, ci dà il coraggio di agire quando anche solo il pensiero del gesto raggela il cuore. Io ho allattato e so com'è tenero amare il bimbo che succhia: eppure avrei strappato il capezzolo dalle sue gengive senz'osso e gli avrei fatto schizzare il cervello mentre mi sorrideva, se avessi giurato come hai giurato tu.*  Ma il tuo giuramento a Dio è stato solo una vuota formalità: tu ed i tuoi simili vi crogiolate nella convinzione di essere il bene, proprio come fanno i porci nel brago!"

"Vi domando perdono, milady, ma come può una donna parlare così? E' orribile ciò che dite!"
"Cosa ne sai tu, prete, di come può parlare una donna! Tu, che non sai neppure cos'è una donna. Voi preti ne avete fatto la sentina delle nequizie del mondo, la causa prima delle sventure umane. E alla donna che dite di adorare come madre di Cristo avete tolto persino il concetto della maternità: è una vergine! Te lo ripeto: siete degli ipocriti!"

Sorride, mentre mi rivolge le sue empie parole, un sorriso feroce e perverso. So che metterò a repentaglio la mia vita, ma non posso tollerare oltre il fiume di sozzure che costei riversa sulla Santa Chiesa e sul suo credo.

"Lady Macbeth, voi bestemmiate!"
"Bada a come parli, prete, che non debba pentirtene amaramente! Tu dici che bestemmio? Ebbene, ascolta con attenzione ciò che ti dico: sappi che l'ultima delle sguattere vale mille dei tuoi papi! E sai perché, prete? Perché essa ha il potere di dare la vita! Voi avete costruito una religione di maschi per dominare le donne. Persino il vostro Dio è "padre"; ma può forse esservi un padre senza una madre? Avete perseguitato la nostra antica fede perché vi terrorizzava il pensiero di una dea di pari dignità del suo sposo.
Ora ascolta, prete, io ho fatto quello che ho fatto infondendo coraggio e forza al mio signore, Macbeth, barone di Glamis e di Cawdor e re di Scozia, perché chi ha il potere di dare la vita ne è padrone, e quindi può anche toglierla, a chiunque costituisca un ostacolo.
Nulla è avuto, tutto è sprecato se il nostro desiderio è ottenuto senza gioia: è meglio essere ciò che distruggiamo, piuttosto che, grazie alla distruzione, vivere in gioia dubbiosa". *
E mio figlio, Lulach, erediterà la corona ed estenderà i suoi domini, perché egli risveglierà gli antichi dèi dal loro sonno.
Io l'ho allevato instillandogli la sapienza dei saggi druidi, io l'ho condotto nei boschi sacri, dove voi preti ancora oggi non osate inoltrarvi, per dissetarlo alle sacre polle, io l'ho presentato alle Figlie della Notte, quelle che tu chiami strigae, affinché gli rivelassero le formule magiche più possenti per rafforzare il suo regno. Vi cacceremo da tutta la Scozia e quindi potremo celebrare nuovamente gli arcani riti. Ciò che è fatto non può essere disfatto".*

Il suo perfido sorriso si trasforma in un ghigno satanico, via via che ella mi rivela il suo folle disegno. Ma questa volta sorrido anch'io.

"Lady Macbeth, voi farneticate! Già in passato il Verbo di Cristo ha spazzato gli idoli demoniaci dei Celti ed i loro seguaci, e la sua vittoria è stata definitiva. Davvero voi pensate di realizzare il vostro folle sogno apostata? Mi deludete, milady, ve lo confesso".

"Non essere così tronfio, prete, non ne hai motivo! In passato Pitti e Britanni vi hanno sottovalutato, ma oggi le cose possono cambiare. Non mi credere così stolta da cercare lo scontro frontale con il tuo vescovo e con la Chiesa! Adotteremo invece la medesima tattica impiegata da voi: l'aspetto mansueto, la parola carezzevole e suadente, ma, nel contempo, anche l'intrigo di palazzo, la maldicenza, l'inganno, il tradimento. Un sogno folle, il mio? No, prete, è un disegno così grande che una mente meschina come la tua non può neppure sfiorarlo senza esserne accecata. Tuttavia ti concedo il fatto che bisogna osare scendere nei più profondi recessi dell'anima, ai limiti della follia, per concepirlo".

Nere nuvole accecano il sole che tramonta. La notte avanza veloce, spinta da un gelido vento, quasi a voler celare col suo manto l'orrore evocato da Lady Macbeth. Ormai solo a fatica riesco a distinguere il suo viso nell'oscurità calata su di noi, ma le sue parole sibilanti mi giungono chiarissime, così come sono infine chiare le trame infernali che questa donna sta tessendo contro la Santa Madre Chiesa.

Il Vescovo dovrà agire con la massima fermezza per arrestare il cancro maligno che minaccia la Scozia, e a questo punto non vedo altra possibilità che il Santo Padre, da Roma, commini la scomunica a re Macbeth, alla sua diabolica consorte ed anche a Lulach, l'Anticristo nato dal loro satanico matrimonio.


NARRATIVA


Prof. Carlo Adriano
Dottore in Filosofia, laureato presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi sulla fenomenologia delle nuove religioni;
ha alle spalle anni di insegnamento di lettere e filosofia nella scuola Media Superiore.
Segni particolari biker.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
cadriano@diff.org


Racconti dello stesso autore:
Hal 9000
La Sfinge
Lady Macbeth


 



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