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Narrativa

L'INTERVISTA IMPOSSIBILE
di Carlo Adriano

LADY MACBETH

In seguito, affinché la giustizia divina possa colpire con la maggiore tempestività i tre maledetti, essi verranno tradotti in carcere e processati. Infine la condanna a morte libererà per sempre il paese della mala semenza e dei suoi seguaci. Le loro ceneri verranno disperse in terra sconsacrata, e della loro esistenza si perderà ogni traccia nelle epoche future.

Mi alzo in piedi per accomiatarmi: non ha più alcuno scopo proseguire il colloquio.

"Vi chiedo il permesso di ritirarmi nel mio alloggio, milady, e vi prego altresì di esentarmi dal presenziare al banchetto di questa sera. Domani mi aspetta un viaggio faticoso, ed ho bisogno di riposare".
"Lo credi davvero, prete? Al posto tuo non rinuncerei ad un pasto sontuoso alla vigilia della tua partenza".

Colgo immediatamente l'enfasi maligna con la quale la regina sottolinea l'ultima sua parola.

"Cosa intendete dire, milady? Non vi capisco; per la seconda volta il vostro dire è carico di minacce. Non penserete forse di macchiarvi le mani e l'anima di un altro delitto? Il Vescovo non tollererebbe una tale empietà, e tutta la Scozia insorgerebbe contro gli autori di un crimine così perverso!"
"Oh, no, prete! Non ti succederà nulla qui, alla reggia. Domani te ne andrai; cento e cento persone ti vedranno partire e ti saluteranno come si conviene ad un così alto prelato. Ovviamente i ranghi ridotti della guarnigione del castello non mi consentiranno di assegnarti una scorta, benché vi siano mille pericoli lungo la strada tra Dunsinane ed Edimburgo. Ebbene, tu non vi giungerai mai vivo!"
"Milady, voi non oserete "
"Oh, sì, prete, oserò, e mi rammarica grandemente il fatto che non sarò io stessa a tagliarti la gola!"
"Sarete maledetta da Dio per l'eternità!"
"Allora ascolta, prete, quanto temo il tuo dio!"

Ella si alza in piedi, leva un pugno chiuso verso il cielo e recita, con voce roca:

"Venite, Spiriti che presiedete a pensieri di morte, toglietemi il sesso, e riempitemi tutta, dalla testa ai piedi della più spietata crudeltà! Rendete denso il mio sangue, fermate l'accesso e il varco alla compassione affinché nessuna compunta visita dei sentimenti naturali scuota il mio tristo proposito o ponga tregua tra questo e l'esecuzione! Venite alle mie mammelle di donna, e mutate il mio latte in fiele, voi, ministri d'assassinio, dovunque nelle vostre sostanze invisibili attendete ai misfatti della Natura! Vieni, densa Notte, e avvolgiti nel più scuro fumo d'inferno!"*

L'orrenda preghiera blasfema pare quasi trasfigurare la donna in una creatura diabolica: la bocca piegata in un ghigno perverso, gli occhi rovesciati mostrano solo il loro osceno biancore, il pugno lentamente si abbassa puntando un dito artigliato verso di me. Mai avrei immaginato che l'odio del Maligno potesse tanto.

Sono come paralizzato dal raccapriccio, ed un gelo di morte scende nelle mie vene: alla luce di una torcia due soldati si avvicinano con passo di corsa. Elevo una preghiera a Dio invocando il perdono dei miei peccati: la maledetta strega mi ha ingannato, ed è giunta adesso l'ora della mia morte. Solo in un secondo momento mi avvedo che uno di essi reca un plico in mano.

"Un messaggio di re Macbeth per te, regina. Lulach, tuo figlio, è morto!"

Lady Macbeth rimane impietrita, a lungo, poi si rivolge all'uomo che ancora le tende la pergamena.

"Il corvo stesso è rauco che annuncia gracchiando*  la morte di mio figlio!"

Quindi un urlo di belva ferita squarcia le tenebre, interminabile, terribile come quello della lupa che ha perso i suoi cuccioli.

Con l'animo colmo di orrore fuggo verso il mio alloggiamento. La notizia della morte di Lulach si diffonde celermente entro le mura del castello, e nessuno bada a me. Sprango la porta alle mie spalle e mi getto a terra, in preghiera.

"Aiutami, Signore! Sono perduto! Ti prego, salvami dall'odio di quella donna! La morte di suo figlio è certo un segno della tua potenza! Colpisci allo stesso modo anche la madre ed il padre! Stermina i loro seguaci! Ferma gli assassini che mi aspettano lungo la strada per Edimburgo! Tu non puoi permettere che il male trionfi! Tu sei il Dio degli eserciti, sgomina le schiere del demonio!"


NARRATIVA


Prof. Carlo Adriano
Dottore in Filosofia, laureato presso l'Università degli Studi di Torino con una tesi sulla fenomenologia delle nuove religioni;
ha alle spalle anni di insegnamento di lettere e filosofia nella scuola Media Superiore.
Segni particolari biker.

Puoi contattare l'autore scrivendo a:
cadriano@diff.org


Racconti dello stesso autore:
Hal 9000
La Sfinge
Lady Macbeth


 



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